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Il fumo rilasciato dagli incendi nei boschi influisce sulla salute umana. Il fumo degli incendi boschivi è composto principalmente di anidride carbonica e vapore acqueo, ma possono essere presenti, in concentrazioni minori, anche monossido di carbonio, formaldeide, acroleina (tossica per il fegato), idrocarburi poliaromatici e benzene. Queste particelle, molto sottili, costituiscono il pericolo principale per la salute, in particolar modo il monossido di carbonio. Il fumo può contaminare il suolo e i depositi di acqua utilizzati dall’uomo. Le persone più sensibili, come i bambini fino ai 4 anni e gli anziani sopra ai 65, i fumatori e le donne incinta, corrono un rischio maggiore, anche se la contaminazione è di basso livello e per periodi brevi.
Ma i più colpiti dai fumi degli incendi boschivi sono gli operatori, costantemente a contatto con queste sostanze. Rischiano di riportare patologie croniche, essendo esposti per diverse ore a livelli di monossido di carbonio e di particelle irritanti del 5-10% maggiori rispetto ai limiti sopportabili da un organismo umano.
Le patologie più comuni comprendono bronchite, asma e polmonite. Affaticamento, rantoli, un aumento del battito cardiaco sono tutti sintomi comuni. Abbiamo già parlato dei problemi che può dare un’esposizione diretta al monossido di carbonio, ma questo gas, anche se inalato in quantità minori, può portare problematiche quali aritmie cardiache in individui con problemi cardiovascolari.