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La prevenzione nei confronti degli incendi boschivi si riferisce sia alla riduzione del rischio di incendio che alla diminuzione della sua gravità e della sua diffusione. Si tratta di controllare la qualità dell’aria, mantenere equilibri ecologici, proteggere le risorse e limitare gli effetti di futuri incendi incontrollati. Il fattore umano, purtroppo, è alto. Basti pensare che l’uomo è coinvolto nel 95% degli incendi boschivi scoppiati in Europa. Oltre a ridurre le infrazioni umane, però, si può alterare l’equilibrio del combustibile per controbattere al rischio incendio. I programmi di prevenzione incendio, dunque, comprendono anche tecniche come l’incendio controllato. Ciò permette una certa diversificazione vegetale e impedisce che il combustibile, come foglie o rami secchi, si accumuli. Finora, gli incendi controllati sono stati il trattamento più efficace nel ridurre la velocità di diffusione di un incendio, la sua espansione e il suo calore. D’altra parte, nonostante i benefici di questa tecnica, gli effetti su alcune specie vegetali e animali sono devastanti, dunque spesso non è vista di buon occhio.
Ma esistono anche altre strategie. Gli alberi vengono tagliati in modo da impedire che un eventuale fuoco scoppiato ai loro piedi si diffonda fino alle chiome. Spesso, è obbligatorio costruire in materiale resistente al fuoco in zone boschive o a rischio incendio. In altre zone, è richiesta una certa distanza tra il limite dell’area boschiva e le prime costruzioni umane, fascia che viene controllata e pattugliata nella stagione secca.