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Gli agenti estinguenti che si trovano all’interno degli estintori possono essere suddivisi in tre tipologie, a seconda della loro azione: quelli che agiscono per soffocamento, quelli che agiscono per raffreddamento e quelli che agiscono per inibizione chimica. Generalmente, però, le varie azioni possono essere combinate.
Nel caso in cui l’agente estinguente impedisca il contatto tra il combustibile e il comburente, si parla di agente per soffocamento. Tra i vari agenti per soffocamento, possiamo citare i gas inerti, quali l’azoto e l’anidride carbonica, le varie polveri chimiche e gli schiumogeni.
Gli agenti per raffreddamento lavorano in maniera diversa: sottraggono calore al combustibile così da portarlo al di sotto della temperatura di accensione. Il principale agente per raffreddamento è l’acqua, ma vale ricordare la neve di anidride carbonica, la cui temperatura è pari a -78,5°C.
Se l’agente estinguente blocca le reazioni a catena che portano alla combustione andando a reagire direttamente con il combustibile, allora abbiamo un agente per reazione chimica. Nello specifico, si parla di catalisi negativa. Tra gli agenti per reazione chimica troviamo le polveri chimiche. Fino al 1996 rientravano in questa categoria gli halon (idrocarburi alogenati). Poiché è stata riscontrata un’alta nocività per lo strato di ozono dovuta al loro uso, sono stati messi fuori commercio.

Sostanza estinguente

Separazione (proporzionale alla forza con cui l'agente estinguente viene lanciato contro il combustibile)

Soffocamento

Raffreddamento

Inibizione chimica

Schiuma

X

X

X

 

Anidride carbonica

 

X

X

 

Polvere

X

X

X

X