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L’informazione necessaria al cittadino per affrontare un’emergenza di natura industriale è costituita da:
-ƒ segnalazione d’allarme dell’accadimento incidentale;
ƒ- informazioni sui comportamenti di autoprotezione da adottare in relazione alla tipologia dell’evento incidentale.
Le informazioni utili durante un’emergenza devono ricordare in modo sintetico ed immediato i comportamenti raccomandati: in caso di nube tossica la popolazione sarà invitata al rifugio al chiuso mentre in caso di incendio le Autorità competenti possono decidere per l’evacuazione spontanea o assistita.

8.1 Allarme
È necessario che la popolazione sia stata messa preventivamente a conoscenza delle modalità con cui viene segnalato l’insorgere di una situazione di pericolo. In generale l’allarme viene diffuso attraverso il suono di una sirena, opportunamente modulato e cadenzato. Nel caso in cui non siano stati predisposti dall’Autorità pubblica sistemi d’allarme a mezzo sirena, sono individuati sistemi e strumenti alternativi reperibili localmente, quali: rete telefonica, campane, mezzi mobili muniti di altoparlanti, segnali a messaggio variabile per gli automobilisti, ecc.
Per facilitare la risposta della popolazione all’allarme, far cioè attivare tempestivamente i comportamenti di autoprotezione, è opportuno rafforzare nella fase di prevenzione del rischio l’informazione con simulazioni di segnali d’allarme nelle aree coinvolte previste dal PEE e dalla Scheda informativa.

8.2 Cessato allarme
La segnalazione di cessato allarme serve a comunicare alla popolazione la fine dell’emergenza. Solitamente la segnalazione avviene a mezzo sirena o altri strumenti acustici e deve essere ben distinguibile dal segnale di allarme.
La conclusione dell’emergenza indica la fine del rischio specifico direttamente connesso allo scenario incidentale che si è verificato (irraggiamento termico, sovrappressione, rilascio di sostanze tossiche), ma non esclude eventuali pericoli residui che richiedono comunque l’adozione di precauzioni da parte della popolazione, che possono essere comunicate qualora se ne verifichi la necessità.
Anche in questo caso è raccomandabile in fase preventiva esplicitare all’interno di un’iniziativa la simulazione del cessato allarme.

8.3 Comportamenti da seguire
Le informazioni relative ai comportamenti consigliati in emergenza fanno riferimento alla gestione personale della sicurezza e quindi richiedono esatta corrispondenza tra azioni raccomandate e specifica situazione di pericolo, tenendo in considerazione le possibili condizioni in cui può trovarsi il cittadino (all’aperto, al chiuso, in auto, ecc.). Informazioni troppo generiche possono risultare inefficaci.
Un suggerimento per rendere più facile la memorizzazione delle informazione è dividere i comportamenti raccomandati nel capitolo 9: “Cosa fare e Cosa non fare in caso di rifugio al chiuso e per l’evacuazione”.
Si raccomandano le azioni preparatorie all’emergenza quali l’individuazione di un idoneo locale per il rifugio al chiuso, l’approvvigionamento di nastro adesivo e panni per l’isolamento di porte e finestre e delle aperture verso l’esterno, l’approvvigionamento di una radio funzionante a batterie e scambio di informazioni utili per l’emergenza con tutti i componenti del nucleo familiare.
Inoltre, si raccomanda che se si è all’aperto è bene rifugiarsi rapidamente al chiuso possibilmente nei locali già prescelti allo scopo, e comunque isolare con nastro adesivo e panni porte, finestre ed altre aperture, tenersi lontano dalle finestre, spegnere le fiamme libere, chiudere il gas, spegnere ventilatori e condizionatori, non telefonare ai servizi di emergenza e non fare telefonate non necessarie, ascoltare le comunicazioni delle autorità alla radio.
Quando il pericolo è passato le azioni da raccomandare sono: arieggiare i locali, seguire le indicazioni rilasciate dalle autorità; dopo il passaggio di una nube tossica cui segua eventuale rilascio di contaminanti sul terreno e altre superfici, provvedere alla pulizia dei locali e a quella personale, non consumare frutta e verdura contaminata, assicurarsi che i bambini non portino alla bocca oggetti contaminati.

8.4 Evacuazione, rifugio al chiuso, aree di raccolta e vie di fuga
Le misure comportamentali che attengono alla mitigazione delle conseguenze di un probabile incidente sono fondamentalmente di due tipi: il rifugio al chiuso e l’evacuazione. L’adozione dell’una o dell’altra misura dipende dagli scenari di rischio che si configurano a causa dell’incidente e dei tempi che intercorrono tra il momento in cui viene identificato il motivo che ha scaturito l’evento e la fase in cui l’incidente si manifesta coinvolgendo la popolazione limitrofa all’impianto.
L’evacuazione rappresenta il provvedimento più radicale ed efficace ai fini della protezione della popolazione. Non sempre però essa è perseguibile a causa dei tempi di evoluzione dell’incidente che possono risultare più brevi rispetto ai tempi necessari per lo sgombero della popolazione interessata.
L’evacuazione è un’azione che deve avvenire in forma assistita sotto il controllo e il coordinamento delle Autorità pubbliche. Nei casi in cui sia praticabile richiede la collaborazione totale della popolazione.
Nei casi in cui l’emergenza richieda l’evacuazione di una parte della popolazione, saranno previste aree di raccolta. A parte le specifiche esigenze di carattere assistenziale e sanitario che l’evacuazione richiede, l’ubicazione delle aree di raccolta, là dove possibile, deve essere comunicata preventivamente alla popolazione con illustrazioni e cartine idonee ad evidenziare i luoghi prescelti.
In questo caso, è necessario comunicare le vie e i percorsi sicuri sia al fine di minimizzare gli effetti dannosi dell’incidente, sia per facilitare il deflusso dei residenti.
Abbandonare l’area a rischio nel caso di un evento improvviso può essere particolarmente complicato a causa di possibili condizioni straordinarie di traffico, di sicurezza pubblica, di problemi familiari, di effetti sanitari secondari. Nelle aree a densità elevata, l’evacuazione è addirittura sconsigliata.
In ogni caso, una protezione efficace è garantita dal rifugio al chiuso all’interno degli edifici e delle abitazioni soprattutto se il locale scelto per questa evenienza presenta alcuni requisiti come:
poche aperture verso l’esterno;
localizzazione ad un piano idoneo;
pareti solide;
localizzazione lontano dallo stabilimento a rischio.
Queste condizioni dovrebbero garantire la protezione per un tempo sufficiente nei confronti di incidenti che prefigurano sia rilascio di sostanze tossiche che esplosioni.
Per questa evenienza, informazioni specifiche devono essere comunicate preventivamente per la individuazione di locali idonei negli edifici e nelle abitazioni private e devono essere fornite tutte le indicazioni per rendere maggiormente sicura la permanenza al chiuso.
È importante che la documentazione relativa a questa attività organizzativa svolta dal Sindaco sia trasmessa alla Prefettura/Ufficio Territoriale del Governo al fine dell’inserimento nella Sezione riservata all’informazione prevista nel PEE.

 

(fonte: protezionecivile)