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Le tattiche da usare nel contrastare un incendio boschivo dipendono da fattori diversi, come l’estensione dell’incendio stesso, il grado di umidità nell’aria o le condizioni meteorologiche. Anche il tipo di piante presenti influiscono sulla tecnica scelta.
Attacco diretto
Si parla di attacco diretto per una qualsiasi azione diretta sul combustibile: bagnare il fuoco, soffocarlo, spegnerlo chimicamente o separare il combustibile che sta bruciando da quello ancora non bruciato ne sono tutti esempi. Si può raggiungere lo scopo con i veicoli antincendio, o attraverso l’utilizzo di elicotteri. Spesso, l’obiettivo consiste nell’isolare l’incendio prima di estinguerlo.
Attacco indiretto
Sono le tattiche preparatorie di soppressione usate a distanza. Creare una barriera che il fuoco non può attraversare è un attacco indiretto. È una tecnica che necessita pianificazione. Possono essere sfruttate barriere naturali. Il tempo necessario a creare queste barriere però permette all’incendio di espandersi ulteriormente.
Un altro esempio di attacco indiretto è il “backfiring”: vengono creati degli incendi minori che poi sono diretti verso il fronte principale, per consumare più velocemente il combustibile in un’area più ristretta. È una tattica sensibile ai mutamenti meteorologici. Se il vento cambia, sarà più difficile controllare la direzione del fuoco.
Fasi successive
La minaccia del fuoco non cessa con l’estinzione delle fiamme. I combustibili possono continuare a bruciare sotto alla superficie per giorni. È necessario che questi si raffreddino completamente perché ci sia l’assoluta certezza che l’incendio non scoppi di nuovo.
Gli incendi contribuiscono all’erosione del suolo, a causa della mancanza di piante. Per questo dopo un incendio è necessario un rimboschimento e altre misure per prevenire frane.